Raccolta Ordini
dalle 12.00 della DOMENICA
alle 17.00 del LUNEDÌ
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Ritiro presso la Bottega RuraliS
nelle giornate di Giovedì, Venerdì e Sabato
Descrizione
Le Salse shoyu (shoyu è il termine giapponese per “salsa di soia”) della CibOfficina sono prodotte utilizzando legumi e cereali selezionati, sale marino integrale di Sicilia e acqua. Non si utilizza la soia, preferendo legumi più adatti al nostro ambiente (ceci, piselli, lenticchie, fave), che sono maggiormente digeribili per noi e sostenibili per il nostro ambiente. Tutta la lavorazione viene fatta in tini di acciaio speciale con lavorazione artigianale e grande attenzione. Le salse maturano tutte almeno un anno intero o più a seconda del bisogno. La fermentazione delle salse è complessa: anaerobica in profondità e aerobica in superficie. Questo processo dona uno spettro più ampio di sapori, un umami più intenso e aromi che tendono al fruttato.
La Salsa Ariete, prodotta con ceci e frumento, può essere utilizzata per condire e insaporire sia cibi crudi che cotti. Si può emulsionare con olio e il solo limite è la fantasia!
(possibilmente) NON CUOCERE! I fermenti vivi contenuti nella salsa non pastorizzata vengono uccisi dalle temperature molto elevate, per cui va aggiunto, preferibilmente, al termine della cottura o a freddo.
Lo shoyu (chiamato anche “salsa di soia”) è un insaporitore di origine asiatica. Nella tradizione orientale si fa più frequentemente con soia e frumento. Tradizionalmente la maturazione naturale durava almeno un anno. Curiosamente il conteggio tradizionale degli anni di invecchiamento delle salse in Giappone e in Cina tiene conto solo della stagione estiva, per cui uno shoyu che matura dalla primavera all’autunno dell’anno successivo viene indicato come “invecchiato 2 anni” anche se ha 14 mesi. Alla CibOfficina si conteggiano gli anni in 12 mesi, ma la maturazione dei prodotti si valuta in base alla loro naturale evoluzione. La maturazione avviene senza intervenire sulle variazioni stagionali delle temperature, come insegna la tradizione. Lo shoyu è uno dei cibi più ricchi al mondo di “UMAMI”, il cosiddetto quinto gusto (in italiano indicato spesso anche come “sapido”). Gli altri gusti fondamentali sono dolce, salato, amaro e aspro.
Il procedimento di produzione prevede l’inoculo del legume e del cereale con spore di Aspergillus oryzae per la produzione del koji. Questa prima fermentazione dura circa due giorni e va seguita costantemente mantenendo temperatura controllata e rimescolando e arieggiando periodicamente. Il koji viene poi mescolato ad una salamoia forte e lasciato fermentare.
Produttore: CibOfficina di Carlo Nesler (Viterbo)
Ingredienti: frumento, ceci, sale marino integrale, acqua, spore di Aspergillus oryzae
Descrizione
Le Salse shoyu (shoyu è il termine giapponese per “salsa di soia”) della CibOfficina sono prodotte utilizzando legumi e cereali selezionati, sale marino integrale di Sicilia e acqua. Non si utilizza la soia, preferendo legumi più adatti al nostro ambiente (ceci, piselli, lenticchie, fave), che sono maggiormente digeribili per noi e sostenibili per il nostro ambiente. Tutta la lavorazione viene fatta in tini di acciaio speciale con lavorazione artigianale e grande attenzione. Le salse maturano tutte almeno un anno intero o più a seconda del bisogno. La fermentazione delle salse è complessa: anaerobica in profondità e aerobica in superficie. Questo processo dona uno spettro più ampio di sapori, un umami più intenso e aromi che tendono al fruttato.
La Salsa Ariete, prodotta con ceci e frumento, può essere utilizzata per condire e insaporire sia cibi crudi che cotti. Si può emulsionare con olio e il solo limite è la fantasia!
(possibilmente) NON CUOCERE! I fermenti vivi contenuti nella salsa non pastorizzata vengono uccisi dalle temperature molto elevate, per cui va aggiunto, preferibilmente, al termine della cottura o a freddo.
Lo shoyu (chiamato anche “salsa di soia”) è un insaporitore di origine asiatica. Nella tradizione orientale si fa più frequentemente con soia e frumento. Tradizionalmente la maturazione naturale durava almeno un anno. Curiosamente il conteggio tradizionale degli anni di invecchiamento delle salse in Giappone e in Cina tiene conto solo della stagione estiva, per cui uno shoyu che matura dalla primavera all’autunno dell’anno successivo viene indicato come “invecchiato 2 anni” anche se ha 14 mesi. Alla CibOfficina si conteggiano gli anni in 12 mesi, ma la maturazione dei prodotti si valuta in base alla loro naturale evoluzione. La maturazione avviene senza intervenire sulle variazioni stagionali delle temperature, come insegna la tradizione. Lo shoyu è uno dei cibi più ricchi al mondo di “UMAMI”, il cosiddetto quinto gusto (in italiano indicato spesso anche come “sapido”). Gli altri gusti fondamentali sono dolce, salato, amaro e aspro.
Il procedimento di produzione prevede l’inoculo del legume e del cereale con spore di Aspergillus oryzae per la produzione del koji. Questa prima fermentazione dura circa due giorni e va seguita costantemente mantenendo temperatura controllata e rimescolando e arieggiando periodicamente. Il koji viene poi mescolato ad una salamoia forte e lasciato fermentare.
Produttore: CibOfficina di Carlo Nesler (Viterbo)
Ingredienti: frumento, ceci, sale marino integrale, acqua, spore di Aspergillus oryzae
Disponibile
Descrizione
Le Salse shoyu (shoyu è il termine giapponese per “salsa di soia”) della CibOfficina sono prodotte utilizzando legumi e cereali selezionati, sale marino integrale di Sicilia e acqua. Non si utilizza la soia, preferendo legumi più adatti al nostro ambiente (ceci, piselli, lenticchie, fave), che sono maggiormente digeribili per noi e sostenibili per il nostro ambiente. Tutta la lavorazione viene fatta in tini di acciaio speciale con lavorazione artigianale e grande attenzione. Le salse maturano tutte almeno un anno intero o più a seconda del bisogno. La fermentazione delle salse è complessa: anaerobica in profondità e aerobica in superficie. Questo processo dona uno spettro più ampio di sapori, un umami più intenso e aromi che tendono al fruttato.
La Salsa Ariete, prodotta con ceci e frumento, può essere utilizzata per condire e insaporire sia cibi crudi che cotti. Si può emulsionare con olio e il solo limite è la fantasia!
(possibilmente) NON CUOCERE! I fermenti vivi contenuti nella salsa non pastorizzata vengono uccisi dalle temperature molto elevate, per cui va aggiunto, preferibilmente, al termine della cottura o a freddo.
Lo shoyu (chiamato anche “salsa di soia”) è un insaporitore di origine asiatica. Nella tradizione orientale si fa più frequentemente con soia e frumento. Tradizionalmente la maturazione naturale durava almeno un anno. Curiosamente il conteggio tradizionale degli anni di invecchiamento delle salse in Giappone e in Cina tiene conto solo della stagione estiva, per cui uno shoyu che matura dalla primavera all’autunno dell’anno successivo viene indicato come “invecchiato 2 anni” anche se ha 14 mesi. Alla CibOfficina si conteggiano gli anni in 12 mesi, ma la maturazione dei prodotti si valuta in base alla loro naturale evoluzione. La maturazione avviene senza intervenire sulle variazioni stagionali delle temperature, come insegna la tradizione. Lo shoyu è uno dei cibi più ricchi al mondo di “UMAMI”, il cosiddetto quinto gusto (in italiano indicato spesso anche come “sapido”). Gli altri gusti fondamentali sono dolce, salato, amaro e aspro.
Il procedimento di produzione prevede l’inoculo del legume e del cereale con spore di Aspergillus oryzae per la produzione del koji. Questa prima fermentazione dura circa due giorni e va seguita costantemente mantenendo temperatura controllata e rimescolando e arieggiando periodicamente. Il koji viene poi mescolato ad una salamoia forte e lasciato fermentare.
Produttore: CibOfficina di Carlo Nesler (Viterbo)
Ingredienti: frumento, ceci, sale marino integrale, acqua, spore di Aspergillus oryzae